Fotografi e non, esperti di qualsiasi settore, movimento culturale, governi, popoli tutti…uniamoci. C’è una missione importante. Abolire la parola “carino”.
Carino come il vestito che indossi e che volevi mostrare fieramente a qualcuno, ma che purtroppo ha ignorato l’esercizio faticosissimo della scelta del capo, la prova, l’esborso, la preparazione.
Carino come il libro che hai scritto.
Carino come il pensiero che hai avuto, e che ti ha mosso il cuore.
Carino come il film che hai consigliato.
Carina come la tavola che hai preparato per i tuoi ospiti.
CARINA COME LA FOTO CHE HAI SCATTATO.
Carina come l’amica che hai presentato….un “tipo”, ti hanno risposto…”simpatica”.
Carina come la torta che hai “CREATO”….
Carino come….
Iniziato un nuovo corso di fotografia, gettate con gli allievi le basi per una corretta comunicazione ad armi pari, d’ora in poi la parola “carina”, riferita ad una qualsiasi foto, verrà definitivamente bandita da questo studio. Almeno fino al prossimo corso….
“Carina” fa proprio tristezza….e, come d’abitudine, facendo ricorso a fondate relazioni statistiche, io e Gianni Canton continueremo ad esporre una drammatica realtà:
ogni volta che qualcuno pronuncerà la parola “carina” riferendosi ad una foto, da qualche parte, nel mondo, un fotografo starà morendo.
Non dirlo mai più, salva un fotografo!
Mi chiedo…ma questo insidiosissimo termine…dà fastidio solo a me?